Oggi A.N.V.A.R. ha partecipato al convegno “Abusivismo della professione di fisioterapista – un problema da affrontare insieme”, organizzato da Ordine Regionale della Professione Sanitaria di Fisioterapista dell’Umbria presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, nella splendida Sala Montalcini 
La prima relazione tenuta dal dr. Simone Patuzzo dal titolo “Abusivismo in riabilitazione: la voce delle vittime e il ruolo dell’A.N.V.A.R.”, ha raccontato la storia dell’associazione fondata da Flora Virgillito e ha portato all’attenzione pubblica casi clinici emblematici come quello di Flora risalente al 1989 e quello di PZ L. risalente invece al 2020. Due storie vere, due cittadini che hanno riportato gravissimi esiti clinici, personali ed economici. L’operatore che aveva trattato Flora era in possesso solo di un diploma di tecnico di radiologia ausilario…
Dal 1989 al 2025 molte cose sono cambiate nella cultura generale. Gli anni ’90 sono il periodo risalente a Laura Pausini che vince il Festival di Sanremo, la discesa in campo di Silvio Berlusconi, i primi telefonini, le televisioni erano ancora con il tubo catodico. Guardavamo italia 90 e Drive In. Adesso siamo nel periodo degli Youtubers, dei Ferragnez, dell’androide Optimus e delle auto a guida autonoma, di SpaceX. Eppure, l’abusivismo in riabilitazione è sempre presente. Ieri come oggi ?
Successivamente ha preso la parola il Prof. César Hidalgo, PhD, professore presso l’Università di Saragozza e Presidente internazionale della Kaltenborn-Evjenth OMT,  con una lezione magistrale dal titolo:
“Manipolazioni cervicali: sicurezza, ragionamento clinico e biomeccanica nella colonna cervicale superiore. L’approccio Kaltenborn-Evjenth come proposta per una pratica più sicura e strutturata.” 
Punti chiave da portare a casa:
1️⃣ Le manipolazioni cervicali non sono per tutti. Sono controindicate in presenza di red flags, fattori di rischio vascolari, instabilità, ipermobilità e devono essere evitate in caso di assenza di una chiara disfunzione meccanica. I casi clinici avversi sono sottoriportati in letteratura, ma esistono e vanno riconosciuti (Assendelft et al. 1996; Di Fabio 1999; Ernst 2002; Oppenheim et al. 2005).
2️⃣ L’indicazione principale resta la vera ipomobilità intra-articolare. Nessun uso generico o preventivo. L’ipomobilità va identificata con test validati e contestualizzata nel quadro clinico.
3️⃣ Il prof. Kaltenborn, già dal 1991, ha introdotto manipolazioni senza rotazione, eseguite in posizione di riposo e con forza minima. Un’evoluzione fondamentale per la sicurezza del paziente.
4️⃣ Gli studi KEOMT mostrano come l’approccio indiretto (mobilizzazioni su C0-C1 o C2-C3) possa essere efficace nella disfunzione di C1-C2, riducendo il dolore e migliorando la mobilità senza ricorrere al thrust diretto sul segmento instabile.
La sicurezza parte da un ragionamento clinico fondato, dall’ascolto attento del paziente, dall’esame fisico strutturato e da decisioni condivise.
Tecnica, conoscenza e responsabilità: solo così possiamo onorare la nostra professione.